(Ec)obiettivo per il gruppo Pirelli: analizzare e ridurre l’impronta ambientale derivante dalle attività di produzione dei pneumatici nella propria fabbrica di Campinas, in Brasile che, tra l’altro, ospita anche la Conferenza Rio+20. Dopo essersi guadagnato il premio della FIESP (Federazione degli Industriali dello Stato di San Paolo) per il progetto di riutilizzo totale delle acque impegnate nel processo produttivo, lo stabilimento carioca di Pirelli è pronto ad avviare una nuova fase tutta dedicata alla sostenibilità.
Ma di cosa si tratta esattamente? L’azienda si impegnerà – grazie a metodologie di calcolo riconosciute a livello internazionale – a calcolare l’impronta di carbonio relativa all’intero ciclo di vita di un pneumatico, individuando gli interventi economicamente più sostenibili ed efficienti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra ad esso connesse.
Ma non finisce qui! La valutazione interesserà anche la bio-silice ricavata dalla lolla di riso e impiegata come materia prima essenziale nei pneumatici, in sostituzione della silice prodotta attraverso metodi convenzionali che sono molto più inquinanti. Un ulteriore progetto presentato oggi prevede l’analisi tecnica ed economica per l’integrazione della tecnologia solare termica in alcune fasi del processo di produzione dei pneumatici, in sostituzione di fonti energetiche fossili.
