Quanto conta l’aspetto green nei tuoi acquisti hi-tech? L’opinione dei blogger

A parole tutti (o quasi) siamo a favore dell’ambiente, ma quando si tratta di effettuare delle scelte di acquisto quanto realmente teniamo in considerazione gli aspetti ecologici di un prodotto. Quanto conta il fatto che nella produzione non siano state utilizzate sostanze nocive per l’ambiente o difficilmente riciclabili. Che importanza diamo all’impegno nei confronti dell’ambiente dell’azienda produttrice?

Per stimolare la discussione abbiamo rivolto la domanda ad alcuni autorevoli blogger che si occupano di tecnologia, in modo da farci raccontare che importanza danno alle caratteristiche green di un prodotto durante il processo di acquisto.

Ecco la risposta di Alberto D’Ottavi:

Sai che io vengo dal giornalismo “tecnologico”. Forse per questo ho una sensibilità particolare al tema, perché noi “smanettoni” ai consumi di energia siamo sempre stati attenti. Tanto più i processori sono efficienti dal punto di vista energetico, tanto più sono performanti. Per non parlare delle dispersioni di calore: evitarle oggi è molto importante, visto che processori potenti si trovano in notebook, tablet e smartphone. Ma la conquista energetica principale del “mobile computing” si applica, con paradosso solo apparente, ai grandi server, quelli che gestiscono le grandi banche e tutta Internet. Proprio questi sistemi hanno ottenuto grandi risparmi (di denaro!) usando metodologie di risparmio energetico. Non è un caso se i grandi data center vengono creati fisicamente vicino a centrali elettriche, così come non è un caso se la stessa Google ha investito in energia solare ed eolica.

La mia attenzione a questi temi è tale che ogni centro di consumo in casa mia – il gruppo di dispositivi della tv, dello stereo, del computer – ha un interruttore a monte per poterli spegnere oltre al semplice “stand by”, risparmiando così anche il consumo della famosa “lucetta rossa”. E, per concludere, non comprerò mai più un monitor, per fare un esempio, che non vada in stand by completo: l’ultima volta mi è capitato un prodotto che, invece di spegnersi, mantiene una luce lampeggiante. Piccola, ma inutile. Abbastanza per scartare quella marca al mio prossimo acquisto.

Segnalo anche questi post scritti da Alberto sul tema Green Hi Tech.

Questa invece è l’opinione di Andrea Beggi:

Sotto questo punto di vista sono un disastro: non considero rilevante il green al momento dell’acquisto. Non ci guardo proprio e non è un fattore che influenza la mia scelta. A mia parziale discolpa posso dirti che normalmente le cose che acquisto hanno un ciclo di vita molto lungo e tendo a “riciclare” i vecchi computer e le loro parti.

Sono convinto del fatto che non sono cose che dovrebbero essere lasciate all’iniziativa del consumatore, ma ci dovrebbero essere delle normative, in modo che anche i disattenti come me possano comprare solo cose prodotte in modo più “verde” possibile.

Dall’altra parte ritengo che una parte del trend green sia un grosso hype cavalcato dai reparti di marketing.

Anche Nicola Mattina ci fornisce un interessante punto di vista:

Dipende dal prodotto tecnologico. Se si tratta di elettronica (cellulari, computer, telecamere, console), confesso di non aver mai usato l’attenzione all’ambiente come fattore discriminante di scelta. Diverso è il caso di altri acquisti domestici o familiari.

Per esempio: a casa ho fatto installare un impianto di riscaldamento che mi permette di riscaldare settorialmente gli ambienti, ho tutte lampadine a basso consumo energetico, gli elettrodomestici sono tutti in classe A o superiore, spengo le cose che non uso.

La mia prossima macchina sarà molto probabilmente un’ibrida :-)

Nei prossimi giorni pubblicheremo anche le risposte degli altri blogger che hanno deciso di esporre la loro opinione su questo tema.

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