Rio+20, abbiamo davvero fatto tutto il possibile?

Rio+20, abbiamo davvero fatto tutto il possibile?

“Anch’io avrei voluto un documento più ambizioso, ma così sono andati i negoziati; e il consenso raggiunto è importante”. Sono queste le parole di Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu che, con la sua affermazione, lascia stare trasparire una certa delusione su quanto emerso in occasione della Conferenza Rio+20.

In realtà il summit è appena iniziato, ma la delusione è tantissima. E’ improbabile, infatti, che i capi di Stato appongano modifiche al trattato. La Conferenza Rio+20 avrebbe potuto rendere operativo il concetto di “green economy” e fissare mete concrete di sviluppo sostenibile e creare un organismo “Onu per l’ambiente”.

E invece, anche a causa della relazione complicata tra Paesi ricchi e paesi in via di sviluppo non è avvenuto nulla di tutto questo. I primi sono immersi nella crisi finanziaria, non hanno nuovi fondi da destinare a organismi internazionali e non hanno alcuna intenzione di raccontare ai propri cittadini che le speranze di recuperare il benessere debbano passare attraverso la “green economy”. Il cosiddetto Sud del mondo, dall’altra parte, non accetta di frenare la propria crescita o comunque di sottostare agli stessi criteri ambientali dei Paesi sviluppati.

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