Tra le tanti invenzioni degli ultimi anni, il touchscreen è sicuramente quella che più di tutte ha rivoluzionato il mondo della tecnologia.Ma questa rivoluzione è anche ecosostenibile? Almeno per ora, purtroppo, la risposta è no. Ci sono degli aspetti che devono sicuramente essere migliorati, ma siamo sulla buona strada:
• La maggior parte dei dispositivi touchscreen esegue operazioni di calcolo portando a far lavorare la batteria molto di più rispetto a qualsiasi altro apparecchio. In questo modo, quindi, non si fa altro che consumare più carbonio, un rifiuto dal difficile smaltimento per l’ambiente e altamente inquinante.
• Il touchscreen è ad alta risoluzione richiede, perciò, più energia elettrica: questo significa più consumo di fonti fossili e di altri elementi che la generano.
• Le tecnologie legate al touchscreen sono estremamente sensibili agli agenti atmosferici e conseguentemente danneggiabili: ne deriva, quindi, una maggiore necessità di riparazioni e una maggiore produzione di “spazzatura” difficilmente riciclabile.
Come abbiamo detto, però, siamo sulla buona strada: sono molte le aziende, infatti, che stanno cercando di ridurre sensibilmente gli sprechi e stanno studiando prodotti (più) ecosostenibili.
La Apple, ad esempio, ha studiato per l’iPad una soluzione eco-friendly: il display, infatti, è privo di arsenico e lo schermo LCD è senza mercurio. Il prodotto, inoltre, usa delle parti di vetro e alluminio riciclato.
Sulla stessa scia, Samsung ha creato il LED LFS 400EX: oltre ad essere il prodotto più leggero e più sottile al mondo (con soli 1,6 pollici di profondità) è quello più efficiente ad oggi in commercio.
Non sono solo i grandi nomi dell’elettronica ad essere impegnati nella lotta all’inquinamento però: creare prodotti touchscreen attraverso materiali a basso costo è anche un progetto di un team di ricercatori di Fraunhofer, una delle più grandi associazioni di ricerca scientifica al mondo. Questi ricercatori hanno implementato un dispositivo costituito da nano tubi di carbonio e polimeri a basso costo, elementi che – come sappiamo – risultano essere meno costosi, ma molto più resistenti e durevoli.
È vero che una maggiore facilità di utilizzo rende un oggetto tecnologico più accattivante e di appeal, ma è altrettanto vero che non possiamo sacrificare la salvaguardia dell’ambiente in nome del progresso tecnologico.
Impariamo, allora, a guardare al futuro attraverso soluzioni tecnologiche, ma eco sostenibili.