Sprechi alimentari, prima giornata nazionale di prevenzione

Sprechi alimentari, prima giornata nazionale di prevenzione

La parlamentare del Pd alla Camera e portavoce nazionale degli Ecodem, è intervenuta sulla questione degli sprechi alimentari, in occasione della prima giornata nazionale di prevenzione.

“Oggi, in attesa della decisione di avere una giornata europea, come chiesto due anni fa da una risoluzione del parlamento europeo, è la giornata di prevenzione dello spreco alimentare, istituita dal Ministero dell’Ambiente e voluta per recuperare lo spreco alimentare ma soprattutto per prevenirlo. Un’ottima iniziativa che merita un riconoscimento per il Ministro Andrea Orlando, e che contestualmente ci dice quanto potremmo fare se anche altri Ministeri si attivassero, e con loro tutto il sistema pubblico, la filiera produttiva e dei trasporti portandoci a mutare stili di vita e di consumo. Sono enormi le conseguenze positive che potrebbero determinarsi sull’ambiente, sulle opportunità alimentari legate al recupero del cibo, sui costi dello smaltimento dei rifiuti, sulla qualità della vita delle persone e sugli stili di vita”. Così Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera e portavoce nazionale degli Ecodem, interviene sulla questione degli sprechi alimentari, in occasione della prima giornata nazionale di prevenzione.

“Ogni anno in Italia – spiega Cenni – si gettano via circa 76 chilogrammi di cibo a persona. Lo certificano studiosi e lo fa la Fao. Esistono azioni concrete per poter limitare questa situazione: a partire dalla riduzione degli sprechi lungo l’intera filiera: da una etichettatura che preveda una doppia scadenza (commerciale e di consumo) a politiche commerciali che promuovano offerte per alcuni prodotti deteriorabili o la cui confezione è danneggiata ma perfettamente commestibili; da una programmazione adeguata di forniture legata ai consumi effettivi fino alla incentivazione della fruizione di prodotti freschi, di stagione e a ‘Km 0’. Senza dimenticare la trasformazione delle eccedenze alimentari in prodotti a lunga conservazione (come i succhi di frutta o le zuppe) e l’introduzione di incentivi per le imprese virtuose e, soprattutto, progettando una logistica efficace e capace di sostenere con tempestività le richieste degli enti di aiuto alimentare. Sul tema dobbiamo molto al prezioso lavoro del prof. Segre’ e di “Last minute Market’ ai molti Comuni italiani che hanno aderito alla carta Spreco Zero”

“Un vero peccato che la Camera non abbia colto l’occasione per calendarizzare oggi, a oltre un anno dalla sua presentazione la mozione che come Pd abbiamo presentato – conclude Cenni – con obiettivi concreti che avevamo individuato per il Governo, per le filiere produttive, per la ricerca, per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, a partire dalle scuole, fondamentali per promuovere modelli e comportamenti di consumo sostenibili e responsabili. Anche da tutto questo può ripartire una nuova fase del nostro Paese. Mi auguro che presto si giunga alla definizione del Piano Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. E mi sento di fare un grande appello in vista delle amministrative, ai candidati e ai futuri sindaci, per sottoscrivere gli obiettivi della “carta spreco zero” contro gli sprechi alimentari, idrici ed energetici. Io sosterrò quei candidati che lo faranno”.

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