Tra qualche tempo (e neanche tanto per la verità), per cercare il dna della città guarderemo all’interno del cemento realizzato con il ghiaino raccolto dalle macchine che puliscono le strade. E non chiamateli rifiuti! Il “Dna Urbano” sarà presentato in occasione del Salone Internazionale del Mobile, per il Fuorisalone.
Riciclato ed ecologico, il cemento ha un cuore milanese, ma è il frutto della sperimentazione di un’azienda del Nord-Est.
Secondo uno studio realizzato da Green Management, l’autorevole Istituto per la Ricerca sull’Ambiente, ogni anno si raccolgono – solo in Italia – un milione e 325mila tonnellate di terra da spazzamento strade che finiscono in discarica. Se si utilizzasse il “Dna Urbano” per pavimentare le aree pedonali, si eviterebbe l’estrazione di materiale puro e si risparmierebbero circa 82 milioni di euro.
Prodotto in lastroni ed adattabile anche agli interni, “Dna Urbano” è drenante proprio come l’asfalto, ma ha un costo molto più contenuto.
Questa sì che è una bella collocazione per i rifiuti!