“Nuova vita al PET”. Questo lo slogan che sta interessando la regione Veneto in questi giorni.
Grazie al protocollo firmato da Acqua Minerale San Benedetto SpA, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Veneto, è iniziato un vero e proprio esempio di sperimentazione del ciclo di raccolta della plastica.
Obiettivo principale del progetto è calcolare il risparmio di CO2 che si avrà implementando nuove abitudini di consumo volte al recupero delle bottiglie in plastica direttamente nei punti vendita, attraverso la realizzazione di un circolo virtuoso che colleghi consumatore, distributore, produttore e azienda del riciclo, facilitando la raccolta ed il riutilizzo del materiale.
Il nuovo progetto sarà attivo dal prossimo mese di marzo, ed è prevista l’installazione, presso i punti vendita di alcune note sigle della GDO, di appositi eco-compattatori.
Grazie ad esse il consumatore potrà gettare bottiglie in PET usate favorendo il corretto recupero e smaltimento.
Grazie a “Nuova vita al PET” tutti gli attori della filiera saranno parte attiva per la diffusione di strumenti, conoscenze e professionalità.
Il Progetto Nuova Vita al PET è organizzato attraverso le seguenti 6 fasi:
1. allestimento di appositi Ecocompattatori presso la GDO, destinati alla raccolta dei rifiuti di bottiglie di PET di acqua minerale e bevande analcoliche (di seguito Rifiuti PET);
2. conferimento da parte del consumatore dei Rifiuti di PET presso gli Ecocompattatori;
3. raccolta dei Rifiuti di PET e conferimento ad apposito operatore autorizzato al trattamento;
4. trasformazione dei Rifiuti di PET in RPET;
5. somministrazione dell’RPET a San Benedetto per la produzione di nuove bottiglie;
6. calcolo dell’impronta di carbonio al termine del ciclo
“Si tratta di un altro tassello della nostra politica ambientale – commenta il presidente del Gruppo comm. Enrico Zoppas -, la quale ha orientato verso l’ecosostenibilità tutti i nostri sforzi tecnologici e tutta l’attività di prodotto e di processo. Il nostro è un approccio sistemico, scientifico e strutturato – prosegue -, che si propone come “focus” quello di ridurre le proprie emissioni in tutto il ciclo produttivo fino a neutralizzarle del tutto. Un processo dal grande valore sociale, che stimola anche il protagonismo del consumatore, il quale – spiega il presidente – ha possibilità di tradurre un gesto quotidiano, come quello del bere, in un gesto più responsabile che può contribuire fattivamente a un ambiente più pulito ed ad un futuro migliore per noi e per i nostri figli“