WWF ed agricoltori insieme per un futuro sostenibile

WWF ed agricoltori insieme per un futuro sostenibile

Gli gli agricoltori provenienti da tutta Europa si sono incontrati con i membri di spicco del Parlamento Europeo della Commissione per l’agricoltura a Bruxelles , in rappresentanza di 13 paesi, per spiegare ciò che è necessario per migliorare la politica di sviluppo rurale nella prossima politica agricola comune PAC.

Questi agricoltori attuano tutte le pratiche agricole che tutelano la biodiversità e contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra nelle loro regioni. I deputati Karin Kadenbach (S & D) e Marit Paulsen (ALDE) e il WWF hanno portato a Bruxelles gli agricoltori da Italia, Svezia, Finlandia, Lettonia, Estonia, Romania, Bulgaria.

Questi agricoltori dimostrano che, senza costi aggiuntivi e utilizzando misure ambientali sono in grado di creare successo e aziende agricole redditizie. Nella sua introduzione alla manifestazione Tony Long, direttore dell’Ufficio WWF di politica europea, ha detto, “Lo sviluppo rurale deve essere al centro della prossima PAC se i lavori rurali, i mezzi di sussistenza rurali e la vitalità rurale saranno fissati nella prossima riforma.

Programmi di miglioramento delle aziende agricole e progetti locali di sviluppo rurale non solo possono contribuire a garantire la prosperità delle zone rurali – ma sono anche di vitale importanza per la tutela dell’ambiente e la conservazione delle risorse scarse come l’acqua e suolo. I pagamenti greening diretti agli agricoltori sono fondamentali, ma proprio questo sostegno diretto non è sufficiente a garantire una natura rigogliosa e varia. Il sostegno finanziario ai programmi di sviluppo rurale del tipo che il WWF ha sperimentato negli ultimi due decenni, deve essere raddoppiato nelle proposte della Commissione.

Contrapporre, infatti, la sostenibilità economica delle aziende agricole alla sostenibilità ambientale sarebbe un gravissimo errore. Il sostegno all’introduzione del greening nel primo pilastro della PAC è giustificato proprio dalla volontà di attribuire un giusto riconoscimento economico alle aziende agricole che assumono maggiori impegni volontari per la tutela dell’ambiente.

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