WWF, la giornata delle oasi

WWF, la giornata delle oasi

Erosione costiera, inquinamento e stabilimenti balneari costruiti per un capriccio innaturale. Difendere tutto questo significherebbe rifarsi in lungo e largo 8 mila chilometri di coste. Impresa titanica a parte, si comincia con l’esistente. Ed è già una bella notizia. Domenica 20 maggio, infatti, sarà Festa delle oasi Wwf, «Un mare di oasi per te!», il che non significa esclusivamente made in Wwf, la più grande organizzazione a difesa della natura. Quasi tutte le 118 oasi Wwf (venti quelle costiere) apriranno i propri cancelli per una giornata di visita gratuita.

Trentasettemila ettari sparsi su e giù per lo Stivale non sono solo un esempio di paradisi intoccabili, abitati unicamente da specie protette e frequentati da qualche scienziato fortunato, «ma luoghi vissuti da tutti perché appartengono a ognuno di noi: basta rispettarne l’habitat naturale e la biodiversità», osserva Adriano Palella, direttore generale di Wwf Italia. Lui, da buon architetto, è uomo di progetti, meglio se portati a termine. «Lo scorso anno avevamo puntato gli occhi sull’Oasi Bosco dell’Arrone, nel Lazio: l’abbiamo completata e inaugurata da poco».

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